
In un panorama così complesso, caratterizzato da una forte tendenza alla diaspora di artisti che se possono emigrano oltre confine, i centri di cultura stranieri possono rappresentare luoghi di libertà per un confronto con prospettive differenti.
In un panorama così complesso, caratterizzato da una forte tendenza alla diaspora di artisti che se possono emigrano oltre confine, i centri di cultura stranieri possono rappresentare luoghi di libertà per un confronto con prospettive differenti.
Le ragioni per cui abbiamo scelto l’Egitto come destinazione di questa terza fase della nostra ricerca comparativa, dopo Albania e Marocco, sono molteplici.
A distanza di pochi giorni siamo tornati a Tétouan, ex capitale del protettorato spagnolo a sud est di Tangeri, dove ha sede l’Institut National des Beaux-Arts, un’accademia di belle arti fondata nel 1945, retta oggi dal Ministero della Cultura del Regno del Marocco.
Siamo risaliti alle radici delle esperienze sociali che sostanziano il fermento culturale di Tangeri per individuare nell’associazione Darna una costellazione di iniziative.
La seconda tappa della nostra ricerca ci ha portato a Tangeri, in Marocco. È qui che nel 2006, prima ancora dello scoppio della Primavera Araba, l’artista Yto Barrada ha incoraggiato la nascita della Cinémathèque de Tanger, una delle iniziative culturali più importanti del Nord Africa.
Ci eri mai stato? Cosa ti ricorda questo spazio? Come lo immagini in futuro? Chi vorresti incontrare? Cosa porteresti qui del tuo bagaglio quotidiano personale?
Prima ancora di avviare il cantiere per la ristrutturazione degli immobili, abbiamo deciso di aprire il cancello per incontrare i ragazzi del territorio, mostrare l’interno del rudere scavato nella roccia, e condividere urgenze, idee, desideri.
La dimensione processuale del progetto di ricerca si concretizza nell’intervento di recupero di due immobili demaniali, disposti su due livelli, nel centro storico della città di Matera, dichiarata nel 1993 Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
È stata la prima volta in cui ho notato quel rudere. Tra tanti immobili ristrutturati, adibiti ad alberghi, bar e ristoranti, mi aveva colpito il potenziale del vicinato.
La nostra ricerca nasce dal desiderio di confronto con iniziative di artisti che hanno sperimentato esperienze di formazione fuori dai luoghi deputati.
Fuori dai centri abitati si percepisce l’identità agreste che ancora caratterizza l’Albania.
Una settimana intensa ci ha portato a incontrare professori e studenti della scuola pubblica più antica di Albania.
Dopo un anno di didattica a distanza, il nostro team di ricerca è partito per l’Albania.
Carlo condivide le sue idee sulla relazione tra individuo e collettività.
Eathan descrive South of Imagination a partire dalla metodologia di Valerio Rocco Orlando.
Nella città natale di Angela i ragazzi percepiscono l’arte in modo diverso.
Gaja sottolinea la necessità di produrre nuovi modi di stare assieme.
Secondo Enrico ci vuole coraggio per oltrepassare i limiti della realtà.