Radici sociali
Siamo risaliti alle radici delle esperienze sociali che sostanziano il fermento culturale di Tangeri per individuare nell’associazione Darna, in arabo “la nostra casa” – fondata nel 1999 da Mounira Bouzid El Alami, psicoterapeuta, educatrice e attivista, madre dell’artista Yto Barrada – una costellazione di iniziative, quali un centro di formazione, un ristorante, un teatro e una fattoria, che da anni costituiscono un rifugio per madri e bambini strappati alla violenza e alla droga attraverso una forma di pedagogia sperimentale in cui l’arte è cruciale, in quanto strumento utile a esprimere le proprie idee e a integrarsi nella società condividendo conoscenza senza censure.
In tempi più recenti, nel 2016, Think Tanger, prima ancora di identificarsi con uno spazio fisico, nasce dal confronto della collettività sotto la spinta delle rapide mutazioni subite dal territorio. Come è possibile coinvolgere i cittadini a comprendere il tessuto sociale e urbano in cui vivono ribaltando la logica dell’organizzazione verticale, dall’alto verso il basso, dettata dall’amministrazione pubblica? Una delle iniziative più riuscite in questo senso è il risultato di una lunga collaborazione che il suo fondatore Hicham Bouzid ha attivato con Tamkeen Community Foundation for Human Development, nel quartiere di Zouitina, dove adolescenti e giovani adulti, studenti ed educatori si ritrovano per condividere un percorso di crescita comune in uno spazio di co-riflessione in cui la comprensione dell’altro è un processo radicato e trasformativo.