Che fine ha fatto la Storia dell’Arte?

Una settimana intensa ci ha portato a incontrare professori e studenti della scuola pubblica più antica di Albania. Al Gjimnazi 28 Nëntori l’italiano viene insegnato alla pari dell’albanese, con docenti madrelingua inviati dal Ministero degli Affari Esteri. L’inglese risulta più attrattivo per i ragazzi, perché l’Italia non è più una destinazione ambita dalle nuove generazioni, o almeno non quanto Turchia, Germania, Francia, Inghilterra, e Stati Uniti.
Dal confronto è emerso che qui la Storia dell’Arte non è mai stata insegnata, se non in alcuni casi eccezionali, come nella Scuola dei Gesuiti di Shkodër – ora Shkolla Atë Pjetër Meshkalla. Dopo la caduta del regime comunista nelle elezioni del 1991, un docente locale, Zef Paci, grazie a videocassette e materiali fotografici provenienti dall’Italia, ha riempito il vuoto che la dittatura ha imposto per anni, cancellando qualsiasi tipo di informazione legata all’arte del dopoguerra. I governi più recenti hanno poi eliminato l’insegnamento della Storia dell’Arte dai programmi delle scuole superiori. Ci troviamo di fronte a studenti spiazzati rispetto all’utilizzo delle nuove tecnologie per fare arte, e allora abbiamo improvvisato una lezione su Fluxus, Nam June Paik, e Joseph Beuys per riconnettere i fili di un discorso interrotto e condividere il processo di produzione di questo nuovo lavoro.